Nuku Alofa ( Tonga ) 19-11-09
Lasciato Bay of Islands in Nuova Zelanda come ultimo porto ( che purtroppo non ho potuto visitare ) eccoci di nuovo in mezzo all'Oceano Pacifico con direzione nord.
Ed eccoci ancora nei tropici !!! Si sente subito la vampata di umidita' all'uscita della nave ma almeno dopo la temperatura mite della Nuova Zelanda siamo rientrati nel caldo delle isole del Pacifico del Sud, la prima tappa e' l'isola di Tonga, precisamente nella “citta'” Nuku Alofa.
Ancora una volta il porto e' a 10 minuti dal centro, cosi, con un mezzo di trasporto che lascia a desiderare, ci siamo spostati nel cuore di Nuku Alofa.
Sapevamo di questi “Blowholes”, questi buchi nelle roccie sulla costa che spruzzano l'acqua alto in aria quando le onde si rompono su di esse. Come al solito una miriade di “taxisti” del posto erano pronti ad offrirci il prezzo migliore per un tour dell'isola, dopo un po' di trattative abbiamo deciso che 25 dollari per andare a vedere questi Blowholes e per poi raggiungere una spiaggia, vicina era un prezzo accettabile e cosi siamo partiti con il nostro simpatico taxista e la sua auto alla scoperta dell'isola.
Tonga e' un'isola che ha un suo proprio regno con tanto di re e regina, e grazie alla cortesia del nostro amico, ci siamo fermati in diverse locazione per ammirare il cimitero reale con le statue dei 4 re', la tenuta reale con il suo immenso parco e tanto di guardie ai cancelli, e la casa della madre regina sul mare...devo dire che anche se sono reali questa e' pur sempre una civilta' povera e quindi le abitazioni non sono come gli enormi palazzi a cui siamo abituati noi. Poco prima di arrivare a destinazione ci siamo fermati un'altra volta per vedere questa zona popolata da centinaia di pipistrelli, ce ne sono veramente tanti in queste isole...e pure belli grossi!
Finalmente dopo circa 30 minuti di viaggio eccoci arrivare su questo punto sull'oceano per vedere questi famosi Blowholes, il mare era particolarmente mosso e ci siamo ritrovati davanti questo fantastico spettacolo naturale. Le onde, infrangendosi sulle rocce, spingevano l'acqua con cosi tanta potenza che l'acqua veniva spruzzata come dei ghaizer attraverso questi buchi, raggiungendo sui 4-5 metri d'altezza se non di piu'.
Tutte queste isole sono vulcaniche e di conseguenza le roccie sono di colore nero e lo spettacolo di colori che contrastano con l'acqua azzurra rende il paesaggio unico e mozzafiato.
Come stabilito ci siamo poi spostati su questa piccola spiaggia nascosta non troppo lontana; finalmente una spiaggia deserta, niente turisti e niente sporcizia, solo noi e piccoli granchi che sfrecciavano sulla sabbia.
Essendo la solita avventurosa mi sono inoltrata un po' sulle rocce per raggiungere un'atra spiaggietta deserta e per scattare qualche foto in questa parte dell'acqua che era cosi rasa sono riuscita ad avvicinarmi a questi “blowholes” senza troppa fatica.
Come a solito e' stata la fame che ci ha fatto muovere e abbiamo cosi deciso di rientrare in paese per pranzo. Un volta in centro abbiamo girato alla ricerca di un posto carino ed io ero particolarmente interessata a provare del cibo tradizionale del posto..insomma bisogna sperimentare cose diverse!
Trovato questo posto allettante ci siamo fermati; c'era un po' di tutto, dalle colazioni a base di uova , pane e frittata, al pesce, alla carne...la mia scelta' e' stata un po' rischiosa ma e' andata a buon fine, una bela insalatona con: pollo, una salsa in agrodolce con uvetta, uova, pomodori secchi ( o si dice in agrodolce? ), banana a fette e del riso con verdura..tutto a piccole dosi separate accuratamente e con del garlic bread ( pane all'aglio ) a parte...be' lo so che non suona molto invitante ma vi assicuro che era veramente buono!
E cosi ho lasciato Nuku Alofa a stomaco pieno e piena di nuovi ed emozionanti ricordi per il mio bagaglio di viaggio.
Apia ( Samoa ) 20-11-09
Dopo essere precedentemente stati nell' American Samoa in Ottobre ( se avete seguito il mio blog vi ricorderete di Pago Pago, l'isola colpita dallo Tzunami ) eccomi ritornata in Samoa, non piu' territorio Americano ma parte dello stesso arcipelago.
Questa volta io e Nicole abbiamo deciso di disgregarci dalla solita uscita di gruppo e ci siamo cosi avventurate da sole, credetemi a mio parere e' la cosa migliore, non hai da preoccuparti di mettere tutti d'accordo sul da farsi e alla fine riesci sempre a fare quello che TU vuoi e non quello che vogliono gli altri.
Appena usciti dalla nave abbiamo trovato questo enorme mercato ad accoglierci, come poter non fermarsi!! Ogni banacrella vendeva praticamente le stesse cose, maggiormente maschere di legno e oggetti fatti a mano ricavati da conchiglie e perle... ma che offerte!! La moneta qui vale veramente tanto quindi tutto costava pochissimo quindi abbiamo colto l'occasione.
All'uscita del porto ci siamo ritrovati i soliti 30 uomini Samoniani pronti a chiedere se avevamo bisogno di un taxi, ma visto che il centro distava solo 2 miglia di distanza ( 3 kilometri circa ) siamo riusciti a svignarcela dicendo che volevamo fare una passeggiata...per poi pentirci poco dopo di questa idea visto che l'umidita' e il sole ha reso la “passeggiata” molto appiccicosa.
Lungo il cammino lungo mare bellissimi fiori e palme rendevano il paesaggio molto gradevole e i Samoniani che con il loro Talofa ( Ciao ) e il loro sorriso, rendevano l'atmosfera molto amichevole...come in American Samoa questi Samoniani sono veramente la gente che ci ha dato il benvenuto piu' caloroso.
Raggiunti il centro abbiamo trovato il mecato del paese, ma visto che praticamente vendevano le stesse cose del precedente abbiamo dato solo un'occhiata veloce.
Visto che il caldo ci aveva rese particolarmente assetate, abbiamo deciso di avviarci alla ricerca di un bar per una bella birretta rinfrescante.
Ci siamo fermate al primo bar che abbiamo trovato, solo per renderci conto poco dopo che era probabilmente il bar piu degradato della zona, sporchissimo, tutto di cemento e un mobilio che lasciava a desiderare ... se non fosse stato per il barista e due samoniani che erano nel bar avrei detto era abandonato!
Ma comunque vendevano la birra locale “Vailima” e quindi abbiamo deciso di berci una birretta; stavamo per uscire quando il barista ci ha fatto notare che in Samoa non puoi andare per strada con alcolici, cosi io e Nicole ci siamo guardate e abbiamo deciso di riderci su e sederci nel bar. Ci siamo sedute su queste sedie praticamente mangiate dalle tarme in fianco a delle finestre sbarrate...fantastico, meno male che era pieno giorno e il posto sembrava tranquillo, di sera non ci sarei mai e poi mai entrata!!!
Per sconfiggere il caldo afoso abbiamo deciso di andare a vedere queste “Sliding Rocks” nella foresta pluviale, cosi dopo 20 minuti circa di taxi siamo arrivate a destinazione. Dopo aver sceso 125 scalini ( non li ho contati io ma qualcun'altro lo ha fatto ) ci siamo ritrovate in queste piscine naturali create da pietre giganti e piccole cascate.
Il bello di questo posto famoso ( e anche il perche' viene chiamato Sliding (scivolare) Rocks (pietre), e' che praticamente il muschio che si forma sulle roccie rende le pietre molto scivolose e puoi quindi usare queste rocce da scivoli d'aqcua. Devo dire che volevo provare ma non l'ho fatto, un po' il fatto che le rocce su cui potevi scivolare erano abbastanza alte, e un po' il fatto che mi potevo visualizzare con la testa spaccata o con una caviglia rotta sbattendo sulle rocce invisibili sott' acqua, mi hanno fatto cambiare idea...vorrebbe dire venire spedita a casa in anticipo!!
Quindi sono voluta restare sul sicuro questa volta e mi sono divertita un sacco guardando i miei amici farlo.
Per concludere la giornata sentendoci veramente Jea ( o Yeah ) ci siamo fermate in questo bar per gustarci un bel succo di cocco fresco; un buco nel guscio, infilato la cannuccia e via!
Per concludere la giornata sentendoci veramente Jea ( o Yeah ) ci siamo fermate in questo bar per gustarci un bel succo di cocco fresco; un buco nel guscio, infilato la cannuccia e via!
Devo dire che non era un gran che', buono, ma niente di delizioso.
E cosi eccoci salutare la bella Samoa con la sua gente super amichevole e i bellissimi paesaggi, e salutando quest'isola abbiamo anche saluato l'ultima tappa nel Pacifico del sud, ma non troppo tristemente visto che il prossimo porto sono le isole Hawaii!!! Allora Talofa qui ma Haloa di la' :-)
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